La mano by Henning Mankell

La mano by Henning Mankell

autore:Henning Mankell
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Thrillers, Fiction, General
ISBN: 9788831735759
editore: Marsilio Editori
pubblicato: 2013-10-07T22:00:00+00:00


14.

Wallander impiegò tre giorni a rintracciare l’unica dei figli di Ludvig Hansson ancora in vita. Nel frattempo Stefan Lindman aveva cominciato a schedare le donne svedesi scomparse nell’arco di tempo in questione, e ne aveva trovate un paio che se non altro corrispondevano come età. Tuttavia, all’epoca della sparizione la prima abitava a Timrå, nei pressi di Sundsvall, e la seconda, Maria Teresa Arbåge, a Luleå, cosa che aveva suscitato dei dubbi sia in lui che nei suoi colleghi.

Martinsson aveva esaminato i registri del catasto e constatato che la proprietà ceduta da Ludvig Hansson apparteneva alla famiglia dalla metà dell’ottocento. Il primo Hansson era in realtà un certo Hansen venuto da nord, dalla zona a ridosso dello Småland. Wallander e Martinsson discussero più volte dei motivi per cui una proprietà tramandata da generazioni poteva essere stata improvvisamente venduta. Poteva essercene uno in grado di fare luce sulla donna trovata in giardino?

Anche Linda aveva lanciato un’idea di cui Wallander, seppure di malavoglia, aveva dovuto riconoscere la validità: sarebbe stato utile rintracciare foto aeree della zona precedenti a quella appesa alla parete della casa di Löderup. Il giardino aveva subito dei cambiamenti? E, in questo caso, quando? E che ne era stato dell’ala di cui erano rimaste tracce evidenti ma che non c’era più?

Wallander era riuscito a trovare la figlia di Ludvig Hansson setacciando i registri dell’anagrafe. Si chiamava Kristina ed era del 1937. Si rese conto che Ludvig e Alma Hansson l’avevano avuta parecchio tempo dopo gli altri figli. Kristina si era sposata assumendo il cognome del marito, Fredberg. Abitava a Malmö, e quando Wallander sollevò il ricevitore per chiamarla si accorse di essere piuttosto teso.

Fu una giovane donna a rispondere. Lui si presentò con il proprio nome, spiegando che era della polizia, e chiese di Kristina. La donna lo pregò di attendere in linea.

Kristina Fredberg aveva una voce affabile. Wallander le spiegò il motivo della chiamata: aveva bisogno di incontrarla nell’ambito dell’indagine sulla scoperta fatta nel giardino.

«L’ho letto sul giornale» disse Kristina Fredberg. «Faccio fatica a credere che sia successo nel giardino in cui giocavo da bambina. Non sapete ancora di chi si tratta?»

«No.»

«Temo di non avere granché da raccontarle.»

«Ho bisogno di farmi un’idea. Un’idea generale.»

«Venga quando vuole. Ho tutto il tempo del mondo. Sono vedova. Mio marito è morto due anni fa, di cancro. È successo tutto molto in fretta.»

«È stata sua figlia a rispondere?»

«Sì, Lena, la più giovane. Il codice del portone è 1225.»

Concordarono di vedersi a casa sua a Malmö quel giorno stesso. Senza sapere bene perché, Wallander chiamò Linda e le chiese se voleva accompagnarlo. Era di riposo dopo due turni di notte, e lo squillo la svegliò, ma, diversamente da come reagiva lui, era difficile che si arrabbiasse anche se veniva disturbata in pieno sonno. Decisero che sarebbe passato a prenderla di lì a un’ora, alle undici.

Quando si mossero in direzione di Malmö pioveva e tirava vento. Wallander fece partire una cassetta con la Bohème. Sapendo che Linda non amava particolarmente l’opera aveva abbassato il volume.



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